Una tra le esperienze più belle ed emozionanti della vita è sicuramente quella del safari. Noi lo abbiamo fatto in Kenya all'interno dello Tsavo Est.
Prima di arrivare al parco i km da percorrere sono molti, e la strada, quasi sempre tutta dritta e fatta di terra rossa, sembra non finire mai.
Strada percorsa per arrivare allo Tsavo Est
Durante il tragitto incontriamo case, ma anche diversi orfanotrofi fatti di fango e sterco. Decidiamo di fermarci in uno di questi per lasciare cibo e vestiti ai bambini che subito ci vengono incontro...e in un attimo ci ritroviamo circondati da questi piccoli angeli, ai quali la vita non ha regalato niente, ma non per questo hanno perso la voglia e la gioia di vivere.
Restiamo con loro per un pò, e alla fine ci salutano con la canzone "Jambo - Hakuna Matata".
Visita all'orfanotrofio
Quelli sono stati i luoghi e le persone più povere che abbiamo mai visto, ma allo stesso tempo anche le più allegre e felici.
Il nostro viaggio prosegue in direzione dello Tsavo Est. Ti accorgi che sei arrivato non appena inizi ad intravedere in lontananza i colli lunghi delle giraffe, fino a che non te le ritrovi davanti in tutta la loro splendida eleganza. Poi arrivano gli elefanti, che con la loro maestosità sembrano seguirti e proteggerti da lui..... il Re della savana che con la sua criniera se ne sta lì, in disparte, apparentemente innocuo, ma che in realtà incute terrore solo a guardarlo.
Scatti dallo Tsavo
Trascorrere la notte nei lodge (tipico alloggio da safari) e udire tutti i suoni della savana......viaggiare dall'alba al tramonto in jeep, e incontrare gazzelle, zebre, mandrie di bufali e di elefanti e poi ancora scorgere col binocolo un ghepardo che se ne sta appollaiato su un ramo di un albero, é qualcosa che purtroppo non si può descrivere a parole.
È come vivere in un sogno ad occhi aperti, come se il mondo si fermasse, e te ti accorgi di aver trovato la tua dimensione, e non vorresti essere in nessun altro posto, se non in quello.
Lodge nel Parco dello Tsavo Est
Quei posti riescono a toccarti il cuore e l'anima, ed è una volta tornati a casa, che comprendi cosa significhi davvero il "Mal d'Africa"
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