San Cristobal de la Habana o meglio conosciuta con il nome inglese L’Havana evoca già dalla pronuncia del suo nome un fascino che colpisce e rapisce qualsivoglia viaggiatore in ogni suo piccolo particolare, dal frangersi delle onde lungo il famosissimo lungomare del Malecon, alle case fatiscenti della Old Havana, dalle macchine americane anni 50, al ritmo di musica che proviene da ogni vicolo della capitale cubana.
Fascino e curiosità legate soprattutto alla sua storia recente, segnata dalla Revolucion castrista, che sì, ha reso Cuba e l’Havana fiera ed indipendente, ma l’ha portata anche ad una emarginazione economica a causa dell’embargo statunitense.
Il nostro viaggio inizia così….arriviamo all’aereoporto Jose Marti in un caldo ed umido pomeriggio di inizio agosto, ed ad accoglierci c’è la nostra fedele guida privata Alain Alvarez (http://cubatourguide.ca/) che ci ha accompagnato per tutta la durata del nostro viaggio alla scoperta dell’isola caraibica. Ci sistemiamo nella nostra casa particular, un bellissimo ed ampio appartamento affacciato sul Malecon che ci fa godere di una splendida vista del lungomare.
Tramonto sul Malecon
La serata prosegue con una bellissima passeggiata al tramonto ed un’ottima e meritata cena in un locale a pochi metri dal nostro appartamento, presso il ristorante Castropol dove prendiamo i primi contatti con la cucina cubana gustando ottima carne di cerdo (maiale) accompagnata da una freschissima cerveza Bucanero.
Il giorno seguente è completamente dedicato ad una passeggiata in lungo ed in largo per la città. Partiamo sempre dal Malecon e attraversiamo il viale alberato del Paseo del Prado, fino ad arrivare alla piazza che ospita il Capitolio Nacional, il simbolo più maestoso dell’Havana sede del parlamento fino al 1959, e che oggi ospita la Biblioteca Nazionale della Scienza e della Tecnologia.
Il Capitolio Nacional
La nostra camminata prosegue lungo la frequentata Calle Obispo, piena di negozi e ristoranti, strada d’ingresso dell’Old Havana, fino ad arrivare alla prima delle quattro piazze che caratterizzano questo quartiere: Plaza de Armas. Si tratta della piazza più antica della città, costernata da palme reali, dove al centro campeggia la statua di Carlo Manuel de Cespedes, l’uomo che avviò nel 1868 Cuba all’indipendenza. Le piazze successive che abbiamo ammirato sono state nell’ordine Plaza de San Francisco de Asis, Plaza Veja la più vivace ed eclettica ed infine Plaza de la Catedral che ospita la barocca Catedral de San Cristobal de la Habana.
Plaza Veja
Dopo un panino al volo abbiamo proseguito il nostro giro, passeggiando tra i vicoli della vera Havana, quella fatta da case fatiscenti non soggette alla ristrutturazione finanziata dall’Unesco, e da scorci di vita quotidiana che ti fanno capire quanto sia difficile vivere in una città ed in una realtà come quella cubana.
Old Havana
Nel tardo pomeriggio decidiamo di concederci un giro turistico a bordo delle tipiche auto americane anni 50 che ci consentono di vedere la città da una prospettiva diversa. Ovviamente la sosta che ci ha entusiasmato maggiormente è stata quella a Plaza de la Revolucion, luogo in cui si sono tenuti i principali comizi politici di Fidel e dalla quale è possibile ammirare i giganteschi murales di Che Guevara e di Camillo Cienfuegos raffigurati sugli edifici al lato della piazza.
Murales di Che Guevara a Plaza de la Revolucion
L’intensa giornata havanera si conclude con un’ottima cena al ristorante Habana 61 dove assaggiamo la tanto rinomata aragosta alla griglia ed il filetto di pardo e terminiamo la cena con un bel bicchiere di Rum “Santiago de Cuba” invecchiato ben 12 anni.
Il giorno seguente lasceremo la capitale per intraprendere il nostro tour di Cuba ma la ritroveremo al termine del nostro viaggio vestita a festa. Infatti abbiamo avuto la fortuna di assistere al carnevale dell’Havana che con i suoi carri colorati, con la sua musica coinvolgente e con un’intera popolazione riversata sul Malecon ci ha accompagnato in una serata che non dimenticheremo mai.
Prima di ripartire alla volta dell’Italia non ci siamo fatti mancare il Museo simbolo dell’intero paese ovvero il Museo della Revolucion dove è possibile ripercorrere con le immagini e con la mente i principali momenti che hanno segnato questo periodo storico fondamentale per la storia cubana ma anche per quella mondiale.
Museo della Revolucion
Una dedica speciale di questo articolo va al Leader Maximo Fidel, che proprio durante la nostra visita ha festeggiato il suo 90 esimo ed ultimo compleanno prima di andarsene; ed anche se non completamente d’accordo con quella che è stata la sua politica, siamo fieri di aver visitato una città ed un Paese che anche per merito suo è rimasto autentico.
I cognati a bordo delle tipiche auto anni 50
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