Metti un week end non particolarmente freddo di metà gennaio, la necessità di staccare dal quotidiano e la voglia incontenibile di viaggiare; è così che è nata
l’idea di partire alla scoperta di alcuni borghi della Tuscia viterbese.
Quello che senza dubbio ci ha trasmesso maggior stupore e curiosità, anche perché ultimamente riscoperto dal turismo, è stato il borgo antico di Civita di Bagnoregio, conosciuto come la “città che muore”. Affacciato su una vallata dominata dai calanchi, creste d’argilla formatosi dall’erosione del terreno, offre uno dei panorami più belli che abbiamo visto sul nostro territorio italiano.
Vista panoramica sulla Civita
Una delle sue peculiarità oltre a quella di sorgere su una collina tufacea, è il ponte che collega la Civita con la città di Bagnoregio; infatti fino alla fine del XVII secolo il borgo si estendeva su un unico altopiano molto ampio, ma il terremoto del 1695 provocò il cedimento dell’unica via di accesso che univa i due abitati. Il collegamento fu ristabilito solamente nel 1965 con la costruzione dell’attuale attraversamento pedonale.
Prima di affrontare la passeggiata ed accedere al borgo dall’unica porta di accesso, la Porta di Santa Maria, è necessario acquistare il biglietto di ingresso…sì avete letto bene, infatti per poter scoprire la Civita occorre munirsi di un ticket dal costo di € 3 nei giorni feriali e di € 5 la domenica e festivi.
Il ponte pedonale per raggiungere la Civita
Una volta raggiunto l’abitato, non si può che rimanere affascinati da questo borgo, annoverato come tra i più belli d’Italia. Camminare fra le sue viuzze, osservare le varie case medievali ancora rimaste intatte, sporgersi ai suoi lati per godere di una vista mozzafiato sulla vallata circostante ed accorgersi che il tempo si è fermato e che da quella pace e tranquillità non vorresti andartene mai.
Il cuore del borgo è senza dubbio Piazza San Donato con l’omonima chiesa, la quale conserva al suo interno un crocifisso ligneo, simbolo indiscusso della processione del Cristo Morto che si tiene la sera del Venerdì di Pasqua, dove la scultura viene portata a Bagnoregio. La tradizione vuole che essa ritorni entro mezzanotte a Civita, pena l’acquisizione da parte dei bagnoresi.
La via principale che porta a Piazza San Donato
Il borgo offre al suo interno diversi ristoranti e wine bar; quest’ultimi per chi si trattiene prima e dopo il calar del sole, sono una valida scelta dove fermarsi a gustare un ottimo aperitivo a base di vino rosso e tagliere di affettati e formaggi, così come abbiamo fatto noi. Addirittura ultimamente si è dotato di alberghi ed appartamenti per chi vuole aggiungere un plus alla sua esperienza all’interno della Civita.
I Cognati all'interno del borgo con vista sui calanchi
Più che la città che muore Civita di Bagnoregio si può definire una città rinata, soprattutto grazie al turismo che ha risaltato questo borgo unico, nella speranza che questo suo rilancio non coincida con la mancanza di rispetto nei confronti del luogo e dell’ambiente circostante che spesso contraddistingue il turismo di massa.
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Alessandro - Untrolleyperdue.it (lunedì, 12 febbraio 2018 18:03)
Bellissima Civita di Bagnoregio, la sola vista del borgo da lontano incanta la vista!
Grazie per le info, anche noi speriamo di andarci presto! :-)
Ale e Kiki - Untrolleyperdue.it